
L’agnocasto è una pianta mediterranea: la sua vegetazione si estende dall’Italia
centro meridionale ad oriente, fino al bacino del Mar Nero. E’ un arbusto
aromatico con foglie opposte palmate composte da 5-7 foglioline lanceolate
tomentose inferiormente. I fiori con corolla bilabiata di colore viola pallido, sono
raccolti in infiorescenze che formano spighe apicali. Vegeta nei luoghi ciottolosi
lungo i torrenti. E’ detto anche falso pepe per il sapore piccante dei suoi frutti
Nell’orto botanico di Padova è presente un esemplare che fu piantato nel 1550,
anno della fondazione dell’orto stesso. Questa pianta, nota fin dall’antichità, in
Grecia era sacra alla castissima Dea Artemide.
Fino a qualche decennio fa nelle sperdute isolette del Mare Egeo le giovanette
partecipavano alle processioni recando un ramo di questa pianta ritenuta
simbolo di purezza. Infatti la sua denominazione deriva dal greco “agno’s” che
sigifica casto- puro, a causa delle proprietà anafrodisiache che le si attribuivano. I
latini tradussero il nome anteponendo al termine casto (agnos) agnello come
simbolo di purezza e innocenza.
Anticamente era denominata legno santo. Plinio il vecchio sosteneva che la
pianta fosse utile come antidodo per i morsi dei serpenti e per le punture degli
insetti velenosi. La credenza che avesse proprietà antiafrodisiache persistette a
lungo, pertanto fu coltivata nei conventi e si racconta che i monaci, per
reprimere i desideri amorosi si fabbricassero cinture con il legno di questa pianta
flessibile come un giunco. A questa credenza nel XVII sec. il medico francese
Nicolas Verette replicava che i fiori dell’agnocasto più che reprimere gli impulsi
sessuali provocano una così forte vasocostrizione agli organi genitali da impedire
la spermatogenesi. Le parti utilizzate di questa pianta sono le sommità fiorite e i
frutti.
PRINCIPI ATTIVI: Flavonoidi: ( casticina); Iridoidi: ( aucubina, agnuside);
Steroidi:progestrone, sesquiterpeni; terpeni;alcaloidi:viticina; oli essenziali:
pinolo e cineolo.
PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: secondo le ultime ricerche l’agnocasto agisce
sull’ipofisi esercitando un’azione antiestrogenica, pertanto è utile nelle
emorragie, metrorragie, menorragie, nelle sindromi premestruali, nei disturbi
della menopausa, spasmi intestinali e dolori pelvici. Quindi questa pianta è
ritenuta anafrodisiaca, ansiolitica, sedativa del S.N.C. e regolatrice del ciclo
mestruale fisiologico. Stimola anche la montata lattea.
PREPARAZIONI: La tintura madre si prepara mettendo a macerare per tre
settimane 20 gr di sommità fiorite appena raccolte in alcool a 60° poi si filtra e si
conserva in flaconcini di vetro scuro. Se ne prendono 20-30 gocce al giorno.
Anche se non si hanno notizie di effetti tossici ne è assolutamente sconsigliato
l’uso un gravidanza.
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