ANGELICA ARCHANGELICA

Angelica arcangelica L.

….L’Angelica non fu conosciuta dai guaritori dell’antichità classica, nel Medio Evo era diffusa credenza che l’Arcangelo Gabriele l’avesse mostrata ad un eremita perchè la usasse per curare la peste, per cui è detta anche erba degli Angeli. L’Angelica è una pianta con una robusta radice da cui a primavera nasce un grande fusto cavo che può superare il 2 mt di altezza. Le foglie basali tri-pennatosette, sono costituite da foglioline ovali, acuminate con margine seghettato, le foglie del fusto sono più piccole e senza picciolo. I fiori di colore verdognolo sono raccolti in infiorescenze ad ombrelle composte. I frutti sono acheni forniti di un’ala membranosa. Questa pianta, originaria dell’Europa settentrionale, è spesso coltivata per le proprietà aromatiche delle radici e dei frutti, utilizzati in pasticceria e liquoreria.

La radice si raccoglie alla fine del primo anno di vegetazione, in settembre-ottobre, i frutti si raccolgono in agosto. In Italia è molto diffusa, nei luoghi ombrosi e umidi dal piano alla regione sub montana, l’ Angelica sylvestris, che è molto simile nel portamento e nelle caratteristiche all’Angelica officinalis, i fiorellini sono bianchi con sfumature rosa e le foglie del fusto sono amplessicaule, poichè spesso il fusto è macchiato di rosso si potrebbe confondere con la Cicuta, ma l’odore nauseabondo di quest’ultima è inconfondibile con l’aroma molto gradevole che emana l’Angelica.

Principi attivi: resine, tannini, un olio essenziale, angelicina, furocumarine, acido malico, valerianico, metil acetico.

Proprietà: aperitive, digestive, toniche, depurative, stimolanti, antispastiche, antisettiche, rilassanti, vasodilatatrici coronariche, emmenagoghe e carminative, inoltre stimola le difese organiche con la produzione di interferone e di macrofagi.

L’aroma è la caratteristica principale dell’Angelica, per cui è la pianta più usata nella preparazione dei liquori digestivi.

Nell’uso di questa pianta bisogna ricordare che a basse dosi agisce da stimolante mentre a dosi alte s’inverte l’azione e ha effetto depressivo. Questo fenomeno può essere l’occasione per ribadire che con le piante si possono ottenere effetti benefici rispettando il criterio di cominciare sempre a dosi basse e di sospendere al primo accenno di inconvenienti.

Post Pubblicato il: 22 Giugno 2022