
La Borragine, originaria del Nord Africa, si diffuse in tutta l’Europa quando gli Arabi ne introdussero la coltivazione in Spagna. Vegeta spontanea nei terreni ricchi di materie organiche, fra le macerie, ai margini dei sentieri e vicino agli orti. E’ una pianta erbacea annuale, alta 30-40 cm ispida perchè ricoperta da peli bianchi, con radice fusiforme e fusto eretto, grosso e ramificato. Le foglie ovali, dentate, hanno il lembo coriaceo ricoperto da protuberanze, le superiori con picciolo, le inferiori sessili. I fiori, disposti in infiorescenze, hanno un lungo peduncolo e la corolla, di colore azzurro, come il calice presenta cinque lobi. Fiorisce dalla primavera all’autunno. Il frutto è formato da quattro acheni rugosi.
Questa pianta non fu conosciuta dagli antichi, infatti solo nel XIII secolo è segnalata in Danimarca dal canonico medico Henrik Harpestreny. Anche San Alberto Magno (1193-1280) nel testo botanico De Vegetalisus descrive questa pianta come generatrice di buon sangue. Il Mattioli poi riteneva che il decotto dei fiori nel vino o nell’acqua fosse efficace contro la debolezza di cuore, negli stati melanconici e nei deliri febbrili.
Le parti tenere della pianta si utilizzano in fitoterapia e come verdura. Le foglie si raccolgono da aprile a giungo tagliando la pianta a 5-10 cm da terra, i fiori appena dischiusi si essiccano bene in ambienti ventilati e si conservano in recipienti di vetro scuro. I semi contengono un olio molto apprezzato ricco di acidi grassi polinsaturi come acido palmitico, stearico, oleico, linoleico.
PRINCIPI ATTIVI: I fiori e le parti verdi della pianta sono ricche di mucillagine e di resine, inoltre contengono nitrato di potassio, malato di calcio, magnesio, acido fosforico, allantoina, tannino, un olio essenziale, derivati flavonici e antocianidina.
PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE: I fiori e le foglie sono emollienti, rinfrescanti, calmanti, depurativi e sudoriferi. L’olio ricavato dai semi è un ottimo ipocolesterolemizzante.
APPLICAZIONI TERAPEUTICHE: Fiori e foglie si utilizzano per stimolare le funzioni renali, delle pelle e dei bronchi. Contro la tosse, le bronchiti e il catarro sotto forma di infuso (2 gr in 100 cc di acqua) tre-quattro tazzine al giorno o di tintura vinosa (3 gr in 100 cc di vino bianco a macero per 5 giorni) due-tre bicchierini al giorno. Come diuretico e depurativo il decotto (2 gr in 100 cc di acqua) due-tre tazzine al giorno, lontano dai pasti.
PER USO ESTERNO: per impacchi o sciacqui si può preparare un decotto con 5 gr di droga in 100 cc di acqua, utile come lenitivo, emolliente e antipruriginoso. Le foglie fresche schiacciate sono utili per curare gli ascessi e le scottature. Le capsule di olio di borragine sono utili contro il colesterolo, per curare la ridotta elasticità della pelle, per prevenire le rughe e la disidratazione.
USO COSMETICO: un pugno di fiori e foglie infusi nell’acqua del bagno è utile contro la pelle impura e irritata. La Borragine si presta a molti usi in cosmetologia, le parti verdi schiacciate costituiscono un’ottima maschera fortificante e rinfrescante atta a tonificare la cute e ad attenuare gli arrossamenti. Per le pelli delicate è opportuno usare il succo di Borragine piuttosto che le parti verdi, che essendo provviste di peli potrebbero risultare irritanti. Il succo, che si può ottenere frullando le parti verdi e poi filtrando la crema ottenuta, purifica l’epidermide, disincrosta i pori otturati e restringe quelli dilatati.
In diverse regioni la Borragine si consuma come verdura, mentre le infiorescenze e le foglie tenere si possono cucinare fritte dorate. Inoltre pare che il vino nel quale sono poste a macerare le foglie di borragine scacci la tristezza e la malinconia. Infine una curiosità: i fiori, ricchi di un colorante vegetale, si possono usare per colorare di blu l’aceto.
Forse è opportuno ricordare che l’uso di questa pianta, poichè è ricca di mucillagine, per uso interno può interferire con l’assunzione concomitante di farmaci.