Il Ciliegio

Il Ciliegio è un albero alto 15-20 m. originario dell’Asia Minore, la corteccia dei rami è grigia, quella del fusto è rossastra, liscia, lucida e si stacca in strisce orizzontali. Le foglie. raggruppate all’estremità dei rami, sono pendule, hanno un lungo picciolo rossastro, la lamina oblunga, ovale e acuminata e con margine dentato. L’infiorescenza è formata da due-quattro fiori bianchi con cinque petali, all’estremità di piccoli rametti. Il frutto è una drupa con caratteristiche molto variabili secondo la varietà. La polpa può variare dal rosso al nero.

La specie selvatica vegeta nei boschi di tutta la penisola. Il nome di questa pianta deriva dal greco “Kerasos”, San Girolamo sosteneva che era giunta in Italia dalla città di Kerasunte nel Ponto, portata da Lucullo, reduce dalla guerra contro Mitridate.

Nelle notti dal 24 al 31 dicembre e del 5 gennaio gli Albanesi bruciano i rami del ciliegio e usano spargerne le ceneri nei campi per renderli fecondi.

In Francia i giovani innamorati, la notte del 30 aprile, mettono un ramo fiorito di ciliegio davanti all’uscio della fanciulla amata.

I Giapponesi festeggiano la primavera sulle pendici di una collina vicina a Tokio, attratti dal magnifico spettacolo della fioritura di centomila Ciliegi.

Nel Medio Evo si riteneva che, facendo passare un ragazzo affetto da ernia in mezzo ad un Ciliegio tagliato longitudinalmente e poi richiuso e ricoperto con letame di mucca, se l’albero si fosse cicatrizzato, anche il ragazzo sarebbe guarito.

Non credo sia il caso di dilungarsi sulle caratterisitche dei frutti di questa pianta che tutti conosciamo molto bene. La Scuola di Medicina Salernitana riteneva le ciliege nutrienti e curative. I frutti sono ricchi di levulosio, fruttosio, vitamine A, gruppo B e C, minerali quali calcio, ferro, fosforo, sodio e potassio, oligoelementi quali zinco, rame, manganese e cobalto, acidi malico, succinico, citrico, pectina e flavonoidi.

Nella pratica erboristica si usano i peduncoli che, per le particolari caratteristiche amaro-toniche, si impiegano anche nell’industria alimentare. I peduncoli sono molto importanti dal punto di vista terapeutico: poichè contengono potassio sono uno dei migliori diuretici.

Sia i frutti che i peduncoli sono utili, a chi è sano e a chi è malato, per tonificare e purificare l’organismo dalle tossine accumulate durante l’inverno; le ciliege sono utili agli obesi perchè attenuano la sensazione di fame, agli artritici e ai gottosi perchè, riducendo il livello dell’acido urico, alleviano i dolori articolari, utili anche nelle infiammazioni delle vie urinarie e nella stitichezza.

Preparazioni terapeutiche:

Decotto depurativo e diuretico: bollire per 5 minuti in un litro d’acqua 50 gr di peduncoli freschi o essiccati, lasciare intiepidire, filtrare, addolcire con miele e prenderne diverse tazze al giorno.

Poichè le ciliege contengono gli zuccheri sotto forma di levulosio e fruttosio, possono essere consumate anche dai diabetici. Per la presenza di polifenoli, ciliege ed amarene si possono utilizzare per uso esterno come maschere rinfrescanti e astringenti. Per tonificare la pelle irritata si può preparare un decotto con 6 gr di peduncoli in 100 ml di acqua, applicare impacchi sulle parti interessate.

Il legno di ciliegio è impiegato per lavori di ebanisteria, per mobili e per fabbricare pipe, è compatto, a struttura regolare e di bell’aspetto, soggetto però a tarlarsi.

Post Pubblicato il: 14 Giugno 2023