Fior di cicoria

Cichorium intybus è il nome scientifico di questa diffusa selvatica della grande famiglia delle Asteracee, l’azzurro dei suoi fiori mi colpisce ogni volta e spicca nei prati spogli dei primi giorni d’inverno. Quando ero bambina questa pianta dal gusto amaro era per me solo un cibo inspiegabilmente gradito agli adulti, che oltretutto erano abilissimi a riconoscerla negli odorosi campi primaverili fuori città, meta di scampagnate domenicali. Ricordo mia madre che beveva con gusto l’acqua di cottura della cicorietta raccolta, mentre la mia diffidenza verso questo vegetale si rafforzava!

Pianta medicinale di uso antico e popolare, avrei anni dopo imparato ad usarla nelle tisane per rinfrescare il sangue, proprio come diceva mia madre. La sua radice e le foglie sono leggermente lassative e buone diuretiche, che non minacciano l’equilibrio salino dell’organismo essendo ricche di potassio. Sono utili dunque nelle cure primaverili per eliminare le tossine accumulate in inverno, ma ottime anche nelle stagione calda per facilitare il drenaggio che libera dai gonfiori originati della circolazione rallentata. Il sapore amaro stimola le funzioni del fegato, depurandolo e sostenendo stomaco e intestino, con benefici per il tono dell’organismo e l’appetito. La radice di cicoria contiene una buona percentuale di inulina, fibra solubile a basso contenuto calorico, che una volta ingerita passa nell’intestino senza essere scomposta, ma assorbendo acqua e trasformandosi in una sostanza gelatinosa capace di migliorare il transito. L’inulina si comporta inoltre da prebiotico, aiutando a nutrire e incrementare i batteri buoni, indispensabili per l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Con la sola radice tostata si prepara una bevanda che era un tempo modesta alternativa al caffè, sia da sola che mescolata a quest’ultimo per ridurne le proprietà stimolanti. La miscela risultava salutare e consentiva di risparmiare caffè in tempi difficili, mentre oggi è reperibile solo in negozi specializzati nella vendita di alimenti per salutisti, a prezzi non proprio popolari. Peraltro il Dott. Henry Leclerc (1870-1955) nel suo Lineamenti di fitoterapia, afferma che la cicoria selvatica trasforma il più delizioso caffè in una bevanda amara e farmaceutica, che fa rizzare d’orrore le papille gustative dei buongustai.

Post Pubblicato il: 4 Febbraio 2024