
Taraxacum officinale
I nomi popolari più noti del Tarassaco, frutto della intensa frequentazione con gli esseri umani, sono piscialetto per il suo effetto diuretico, soffione per la funzione ludico-oracolare e dente di leone per la dentellatura delle foglie.
Quante volte da bambina ho contribuito alla riproduzione del Tarassaco soffiando sulla nuvola di piumette che fanno viaggiare leggeri nell’aria i suoi acheni! Prima però esprimevo un desiderio e poi soffiavo a pieni polmoni: solo se i piccoli frutti volavano via tutti insieme il responso era positivo e il desiderio si sarebbe avverato.
Sembra che anticamente i contadini lo usassero come orologio perchè, nelle giornate di bel tempo, apre la sua corolla cinque minuti dopo le 5 e la richiude 9 minuti dopo le 8 di sera. Mi ripropongo da tempo di verificare.
Intanto ho verificato l’efficacia delle foglie e della radice di questa diffusa officinale, perfetta per le cure di primavera che, eliminando le tossine accumulate durante l’inverno, rinnovano le energie del fisico.
Le foglie si raccolgono, appunto, in primavera e la radice, con azione più marcata, in autunno. Ricca di principi amari questa pianta è amica del fegato e favorisce l’eliminazione dei liquidi in eccesso, peraltro senza perdita di potassio, essendo pianta particolarmente ricca di questo elemento. Inoltre migliora la secrezione dei succhi digestivi ed è leggermente lassativa.