

Ho incontrato il mio primo Ginkgo biloba più di 25 anni fa, durante una visita guidata al giardino di Villa Aldobrandini a Roma. Era autunno e fra le altre meraviglie di questo inaspettato parco al centro della città emergeva un immenso Ginkgo con le sue foglie d’oro. Impossibile resistere a tanto fascino.
In quel periodo frequentavo la scuola per fitopreparatori e, dovendo scegliere un argomento da trattare nella tesina di fine biennio, pensai subito a quell’albero appena scoperto. Arrivò la primavera e ricevetti in dono dalla mia amica Caterina quattro semi di Ginkgo, provenienti dall’Orto Botanico, che finirono in un vaso sul mio terrazzo, senza troppe cerimonie e con poche speranze.
Del tutto inaspettatamente i quattro semi germogliarono velocemente, mostrando presto tenere foglioline-ventaglio, tanto che si meritarono una foto, di pessima qualità, ma valida come testimonianza dell’inizio di questa storia.

Quando furono un po’ più grandicelli li travasai e ne regali due ai miei compagni di corso, non so che fine abbiano fatto. Quelli rimasti sul mio terrazzo, passando via via in vasi più grandi, mi hanno riempito lo sguardo di bellezza per 25 anni. Con loro è nato un legame, difficile da spiegare a chi non abbia mai visto crescere un albero o non abbia letto i libri di Stefano Mancuso sulla neurobiologia vegetale.
Però un albero capace di vivere più di 1000 anni e di sopravvivere alla bomba atomica ha diritto di avere lo spazio che merita e così, un po’ come succede con i figli, ho capito che per i miei due Ginkgo era venuto il momento di andare via di casa. Purtroppo vicissitudini personali e la pandemia hanno ritardato la decisione che, oltretutto, non era facile da mettere in pratica, nonostante lo slogan piantiamo-più-alberi ci perseguiti.
Pensate sia facile trovare casa a due alberi? E tirarli giù da un terrazzo al nono piano, al centro di una delle zone più trafficate di Roma? Ma ero determinata e alla fine ho incontrato le persone giuste, che agli alberi danno il giusto valore tanto che da oltre 40 anni difendono il Parco Andrea Campagna in Via Filippo Meda qui a Roma. Per ora è stato piantumato uno solo dei Ginkgo, che spero si ambienti e cresca sano e vigoroso, per l’altro aspettiamo la primavera. Se vi interessano le proprietà curative trovate qui quello che ha scritto La Piantastorie https://tisane.it/la-piantastorie/ginkgo-biloba/